Nella psiche e nell’arte dal bidimensionale al tridimensionale e viceversa. Lo Psicodramma analitico nei palazzi dell’Arte
di Mariarosaria Danza
La sagoma di Amore e Psiche, apre il nostro discorso sulla questione del passaggio e del senso attuale, dal concetto di Bidimensionalità della Sagoma, alla Tridimensionalità della Scultura, del significato che questo esprime, come discorso dell’Inconscio. Più propriamente,è stato detto, come scrive Marie Hélène Brousse, “L’arte come istallazione, che mette un oggetto accanto all’altro, permette di vedere come siamo usciti da un processo di metaforizzazione, mostrando l’inconscio contemporaneo come fenomeno di vicinanza.”
Si è partiti dalla relazione tra Arte e Psicoanalisi. Nella prospettiva classica la psicoanalisi interpreta l’arte; l’opera d’arte viene letta alla stregua del sogno o dell’atto mancato. Lacan, sviluppando Freud, che utilizza il romanzo di Wilhelm Jensen per sviluppare parti della teoria psicoanalitica. Ma anche per Lacan, l’arte apre la via alla teoria psicoanalitica, produce insight sui processi inconsci.
“Nell’esperienza sociale odierna” dice la Brousse, è l’arte a funzionare da Analista dell’inconscio e la qualità storica dell’inconscio, implica il suo mutare nel tempo.
Dunque, “L’Arte rivela la verità del periodo storico che la produce.”
“L’arte è un discorso, come la psicoanalisi ne è un altro”, ma per Lacan in ogni discorso è presente la struttura di un legame sociale.
Nel suo lavoro sul rapporto, tra arti drammatiche e psicoanalisi, utilizza il metodo comparativo storico, allo stesso modo il dispositivo dello Psicodramma Analitico è collocato come l’altro discorso, parallelo al discorso della mostra dell’artista Palù, che si esprime dalla raffigurabilità simbolica attraverso la Sagoma Bidimensionale, alla Tridimensionalità della Scultura, passaggio e trasmutazione che può essere considerato come una sorta di “ problem solving” dice Claire Colomb, che ha lavorato sulle strategie e le abilità artistiche infantili, una finestra sullo sviluppo della mente (e chissà della società) attraverso la ricerca sui disegni dei bambini.
Allora, nello scenario della Rappresentazione dello psicodramma, così come per libera associazione dell’inconscio dei partecipanti, dall’INCIPIT delle sagome o delle sculture si snoda il Quesito di un passaggio, di un Discorso che esprime quell’inconscio contemporaneo come fenomeno di vicinanza (H.Brusse) quale verità “del qui ed ora” della nostra Storia.
L’immagine bidimensionale (sagoma) dell’opera d’arte, prende parola nel “gioco psicodrammatico” e acquista la tridimensionalità nel corporeo dei partecipanti,mentre l’opera d’arte (scultura) diviene quel parziale del sogno di chi ne è colpito nell’Inconscio e la sua tridimensionalità si inverte nel disegno del sogno, sulla scena; solo la parola del Testo di chi rappresenta, traduce il nodo nel “punto di capitone” tra significato e significante, nella cornice dell’evento: mostra d’arte – psicodramma, si configura, nello scenario del gioco drammatico, l’Interrogativo scritto che interroga il legame sociale nel nostro tempo.
La forma dell’Arte, da Bidimensionale a Tridimensionale e viceversa, apre la strada all’Inconscio inteso come Sapere, il cambiamento svelato da Lacan nella Tragedia Moderna.
Lo studio sulla produzione artistica infantile ha mostrato la complessità dei significati e delle rappresentazioni, mettendo in relazione l’arte bidimensionale dei bambini, con quella dei primati e degli uomini primitivi.
Allora, come i disegni infantili mostrano lo sviluppo rappresentazionale nei bambini, l’ipotesi che si ardisce di formulare ,indica nella produzione artistica bidimensionale in questione, un passaggio evolutivo attraverso un movimento a ritroso nella forma.
Dunque il laser, penna ultramoderna, taglia i contorni di una indefinitezza che domanda un cambiamento.
Ma nello specchio tridimensionale, secondo una prospettiva filogenetica, forse si scorge una fase precocissima di un nuovo processo simbolico e sociale.